Stanislas deGuaita e la Rose Croix Kabbalistique1

di Roncellin

Nato il 6 aprile 1861 a Dieuze in Lorena da un antica e nobile famiglia di origine italiana, i marchesi lombardi dei Guaita, presso il castello d’Alteville. Dopo aver studiato nel liceo di Nancy, insieme e in fraterna amicizia con Maurice Barres noto scrittore politico, si reca all’università di Bordeaux. Nella prima parte della sua, purtroppo, breve vita sviluppa una naturale propensione per chimica e medicina, ma ben presto si affacciano al suo orizzonte la poesia, la metafisica ed infine lo studio dell’ermetismo e magia.
Il temperamento estremamente attivo lo porta a soppiantare in fretta l’ammirazione passiva verso i poeti a lui cari e subito intraprende quella sublime alchimia che coniuga forme, spirito e vita in modo da giungere ad una miscela di parole che travalicano questo piano e si liberano verso l’Unico.
Ecco nascere “Les Oiseaux de Passage” e successivamente “La Muse Noir” dove compaiono i primi riferimenti alla Filosofia perenne e nel 1885 pubblica la “Rosa Mystica”, opera del definitivo passaggio allo studio della Cabala e soprattutto ai libri di Eliphas Levi, grazie al consiglio dello scrittore Catulle Mendes. Il suo cammino lo conduce all’analisi degli scritti di Fabre d’Olivet e all’approfondimento di teosofi come Bohme e Kunrath e naturalmente di Maestri come Saint Martin e Martines Pasqually, per poi approdare a penetrare a fondo i misteriosi cabalisti del rinascimento e i filosofi ermetici del medioevo con una facilità d’apprendimento prodigiosa.
Alphonse Louis Constant, detto Eliphas Zahed Levi, sintetizza in diverse sue opere il connubio Cabala e Cristianesimo, ma soprattutto è il primo a pubblicare alcune verità nascoste nei simboli, pentacoli e geroglifici della Filosofia universale. Membro della Società Rosicruciana in Anglia dove è iniziato dal Magus Edward Bulwer Lytton alle operazioni teurgiche, è considerato uno dei principali rivelatori moderni dell’occultismo insieme al suo primo maestro Wronski e a Fabre d’Olivet, è bene comunque ricordare che la magia di Levi è un arte occulta di luce in antitesi con la bassa magia detta anche stregoneria.
L’arrivo di Guaita a Parigi coincide con l’esaltante risorgere delle atmosfere ermetiche rinascimentali, grazie anche a cenacoli dei filosofi presso i caffé parigini come “Le Chat Noir” o le librerie come quella di Edmond Bailly, Parigi diviene “Bar Isis” ovvero il baluardo nella lotta contro tutte le logge massoniche deiste del Grande Oriente e della Grande Loggia legata ai muratori inglesi in difesa dell’idea di una Tradizione primordiale e di un centro universale originario di ordine superiore ispiratrice di tutte le filosofie e culti religiosi in sintonia con lo stesso e di cui il cristianesimo esoterico è un emanazione.
In questo periodo il marchese Stanislas, dal nome iniziatico di Nebo in onore del dio dei Caldei associato ad Apollo, è introdotto insieme a Joseph Péladan (detto Merodack) all’Alta Magia cabalista dallo stesso Eliphas Levi, tra i due apprendisti nasce subito una profonda amicizia e collaborazione tanto da portarli alla creazione dell’Ordre Kabbalistique de la Rose Croix in cui ritroviamo altri famosi occultisti come Barlet, Adam, Gabrol, Thorion, Haven, Sedir e soprattutto Papus e Chaboseau che, proprio in quel periodo, si scoprono regolari discepoli di Saint Martin.
L’Ordine, a cui si accede grazie ad un esame, contempla tre gradi detti baccalaureato, laureato e dottore in Kabballah ed è aperto solo ai possessori dei primi tre gradi martinisti, vi si studia tutto ciò concernente la Tradizione occidentale con particolare riferimento alla Rosa+Croce e lo studio della tradizione esoterica ebraica, comunque le finalità della fratellanza sono ben spiegati dallo stesso fondatore: “Gli scopi apparenti di questa associazione sono lo studio e la diffusione dell’occultismo, in realtà si tratta di una società segreta d’azione per l’elevazione individuale e reciproca, la difesa dei suoi membri, la rovina degli adepti della magia nera, la lotta per rivelare alla teologia cristiana magnifici esoterismi di cui essa è pieno a sua insaputa.”
Una di queste motivazioni ha condotto l’intero Ordine cabalistico, ma in particolare sia Nebo che Papus, all’accusa giornalistica di omicidio del satanista abate Boullan della chiesa del carmelo fondata da Eugene Vintras. Una vera e propria battaglia magica, ribattezzata “guerra dei maghi”, in cui Oswald Wirth (discepolo di Guaita) si fa credere seguace del Boullan per rendere testimonianza delle aberrazioni magiche compiute dal gruppo satanista e la conseguente costituzione di un vero tribunale veemico sulla falsa riga degli antichi Franchi Giudici dove l’abate è condannato per le sue pratiche di stregoneria. Sfortuna vuole che Boullan muore improvvisamente a causa di un infarto, dovuto forse alle sue operazioni, ma il suo discepolo lo scrittore Huysmans e il giornalista Jules Bois accusano Guaita e Papus di magia nera e quindi responsabili di pratiche occulte per provocare la morte di Boullan.
Questa strana vicenda finirà con le scuse dello scrittore e un duplice duello per il giornalista senza
gravi conseguenze per nessuno dei partecipanti.
Il fatto di cronaca ci permette comunque di comprendere come Nebo riconosce l’obbligo di una crociata spirituale per la liberazione dell’occultismo da tutte le manipolazioni grazie alla rivalutazione dei rituali, simboli e cerimonie dell’Alta Magia, sente di aver incontrato la Musa Nera spesso evocata nelle sue poesie e questa gli schiude il velo del segreto.
Il suo cammino nella scienza occulta si trasforma in un connubio dove gli estremi si compenetrano nell’esaltazione per le Verità comprese e devastante per la sua già cagionevole salute, le operazioni lo conducono verso la strada creatrice con la comprensione e visione dell’origine del male e proprio questa esperienza che egli cercherà di tradurre nelle sue opere per colpire il cuore del male.
La sua alta Idea, figlia del solco scavato da Bohme, Saint Martin e Martines Pascally, è ben spiegata in un suo articolo della rivista Initiation di Papus del gennaio 1898:
“l’Uomo Essenza e Dio manifesto sono identici. Dal punto di vista della Natura Essenza, il Verbo, lo Ihloah-Eloim di Mosè è l’uomo tipo, l’Adam Kadmon o principio originario di tutti gli esseri viventi. Dal punto di vista della natura fisica, questo verbo è Dio manifestato: è Colui che adoriamo sotto il nome di Gesù. Così il dogma dell’incarnazione del verbo ha un significato reale e preciso, particolarmente in ciò che concerne l’anima umana essenziale; essa passa attraverso tutti gli stadi del mondo, dai più spirituali ai più materiali rivestendosi di un involucro sempre più opaco fino arrivare al termine del suo viaggio, la nostra terra da cui per l’eterna legge del dualismo risale verso il suo punto di partenza”.
Dal suo crogiolo alchemico nasce l’Opera più grande “Il Serpente della Genesi” basato sulle ventidue chiavi del Tarocco, componendosi di un prologo e tre settenari. Il proemio è una prima opera completa intitolata “Alla soglia del mistero”, è un riassunto della Tradizione Occidentale con un analisi delle principali opere occulte e dei suoi adepti, l’autore cerca di rendere giustizia alla scienza dei Magi troppo spesso soggetta a benevola ironia e assai di più sposata ad immagini e pensieri satanici, in verità essa non è altro che un mezzo di comprensione della realtà soprasensibile e all’Uomo, immagine e somiglianza del Padre, è consentito vivere tale sacralità. L’Uomo di Desiderio realizza la sua reintegrazione grazie ad un percorso individuale in cui raccoglie le perle sparse dai “padri e madri” spirituali del passato dell’umanità terrestre che hanno contribuito alla sua vita spirituale, i quali hanno insegnato ad agire in nome ed per mezzo del Nome Divino.
Il primo volume del settenario è intitolato “Il Tempio di Satana” dove viene presentata la figura di satana, le pratiche dei suoi stregoni e le loro contraffazioni per farla sembrare talmente luccicante da non far rendere conto di chi la genera. Soprattutto egli rivela l’arcano malefico, il più pericoloso e risiede nell’egoismo primordiale causa del decadimento morale di Adamo e principio del Male metafisico. La caduta dell’Adamo primordiale ha partorito una metamorfosi metafisica in cui la conseguenza primaria è la generazione del male come principio di morte, sofferenza e lavoro, in pratica è cambiato il destino dell’umanità, di nuovo l’Uomo di Desiderio è chiamato a cambiare la volontà e natura umana per renderla conforme all’Unico in modo da poter accogliere nuovamente la Rivelazione Divina.
Il secondo volume intitolato “La Chiave della Magia Nera” è un capolavoro nutrito dalla cabala di Yishaq Luria e dall’alta ispirazione dell’Iniziato che cerca di abolire il concetto di soprannaturale, descrive le forze invisibile che ci attorniano e la loro origine grazie a da due energie opposte di cui una coercitiva detta Hereb e una espansiva detta Ionah, di conseguenza affronta il tema della nascita e morte. Il presupposto dell’iniziato è la presenza di quattro realtà: quella atomistica, cellulare, individuale e universale tutte congiunte dal corpo astrale, questo legame termina a causa della morte e l’anima ritorna libera al suo prossimo destino nell’immensità psico fluidica di Ionah o Hereb ovvero Paradiso e Inferno. A giudizio degli esperti, l’opera fornisce talmente bene una descrizione delle forze sataniche da sembrare un formulario di demonologia medioevale.
Il terzo volume intitolato “Il problema del Male” è incompiuto, doveva esporre la sua cosmogonia e soprattutto dare la risposta al grande enigma del Male grazie all’analisi della Caduta di Adamo quale causa d’involuzione e la successiva relazione tra l’Adamo celeste e quello terrestre, purtroppo la morte lo raggiunse nel suo castello nel 1898 alla giovane età di trentasette anni per insufficienza renale, il suo discepolo Oswald Wirth racconta che negli ultimi istanti della sua esistenza terrena mormorò “Vedo! Vedo!” mentre un espressione di lieto stupore si diffondeva sul suo volto.
Concludiamo questo ricordo dedicando ai futuri proseliti dell’occultismo le parole illuminanti del
Maestro:
“Ti abbiamo iniziato: il ruolo dei tuoi Iniziatori deve limitarsi a questo. Se perverrai per conto tuo alla comprensione degli Arcani, meriterai il titolo di adepto; ma tieni ben presente questo: è invano che i più grandi maestri potranno rivelarti le supreme formule della scienza e del potere magico; la Verità Occulta non la si potrebbe trasmettere a parole: ciascuno deve evocarla, crearla e svilupparla in se. Tu sei Initiatus: colui che altri hanno messo sulla via; sforzati di diventare Adeptus: colui che ha conquistato la Scienza attraverso se stesso; in sostanza il figlio delle proprie opere”
Ad crucem per rosam,ad rosam per crucem, in ea, in eis gemmatus resurgam

 

1Fonte: Lex Aurea, in www.fuocosacro.com